Ineos Grenadiers, Egan Bernal: “Non c’è stato nessun problema con Yates alla Vuelta. Non ho mai parlato con la Israel”
Egan Bernal inizia a mettere nel mirino la stagione 2022. Il corridore della Ineos Grenadiers, impegnato quest’oggi nel Criterium Giro d’Italia a Dubai, ha rilasciato una lunga intervista per Marca. Il vincitore del Giro d’Italia 2021 ha toccato diversi argomenti, ripercorrendo parte della stagione appena conclusa, descrivendo i problemi alla schiena dai quali non si è ancora del tutto liberato e iniziando a svelare le prime intenzioni per la prossima annata. Inoltre, il colombiano ha anche potuto smentire le diverse voci che si sono diffuse nella seconda parte di stagione, secondo le quali avrebbe avuto contatti con la Israel Start-Up Nation in seguito a delle frizioni con il suo team attuale.
Il vincitore del Tour de France 2019 ha spiegato di non aver ancora definito i propri programmi per la prossima stagione, ma di sentire il desiderio di tornare a correre la Grande Boucle: “La verità è che non so ancora che corse farò. Penso che dovremo aspettare il raduno di dicembre. Vediamo cosa dice la squadra. Dipenderà anche dai percorsi dei grandi giri, dobbiamo ancora scoprirli tutti. È vero che vorrei tornare al Tour, ma non posso ancora confermarlo al cento per cento. Dobbiamo aspettare ancora un po’ per conoscere tutti i piani. La mia idea è di andare al Tour, non so se andrò anche al Giro. Ma se non sarà nel 2022, tornerò molto presto al Giro perché è una delle corse che preferisco”.
L’ex Androni, dopo aver rivelato la propria speranza di tornare al Tour, ha commentato il percorso, già noto, della corsa francese, spiegando come comunque generalmente preferisca i tracciati proposti dal Giro d’Italia: “Ho esaminato alcune tappe e penso che sia un Tour interessante, come sempre. Dovremo giocare bene strategicamente. Cercheremo di fare del nostro meglio. Di solito mi piace di più il percorso del Giro, perché tende a essere più difficile. A mia impressione, è più complicato”.
Il ventiquattrenne ha avuto modo di parlare anche dei propri rivali, a partire proprio da quell’Adam Yates, suo compagno di squadra, che secondo alcune voci avrebbe creato diversi malumori al colombiano durante l’ultima Vuelta a España: “No, no, no. Non c’è stato nessun problema, davvero. Con Yates sono andato molto d’accordo. Mi sembra una persona estremamente calma. Un ciclista di classe. Mi piaceva davvero. Penso sia stata la mia prima gara con lui ed è stato tutto fantastico. Non c’è problema, davvero”. Proprio a causa dei possibili problemi col compagno, si era parlato anche di un possibile passaggio di Bernal alla Israel Start-Up Nation, ma anche in questo caso è arrivata una pronta smentita: “Non ho mai parlato con la Israel. Ovviamente si dicono tante cose, ma non è mai successo niente”.
Il classe 1997 ha poi proseguito l’analisi riguardo le sue e aspettative per la prossima stagione, dai miglioramenti che attende da sé stesso fino alle possibili sfide con Tadej Pogacar e Primoz Roglic: “Forse ci affronteremo nel prossimo Tour o forse dovremo aspettare. Di sicuro sto affrontando una delle migliori generazioni della storia. Al momento ci sono una decina di corridori che potrebbero fare la storia: Van Aert, Remco, Ganna, Roglic, Pogacar… Ce ne sono parecchi. Per me è un onore poter correre in questo periodo e combattere. Questo mi motiva ad essere più forte. Nelle crono è dove perdo più tempo. Da due anni non riesco quasi a lavorare a causa del mio problema alla schiena. Ora finalmente sono di nuovo in grado di lavorare anche in pista e in galleria del vento. Penso che siamo sulla strada giusta”.
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